Adeguamento alla speranza di vita: quali sono i lavoratori esclusi

Con la circolare 28 dicembre 2018, n. 126 l’INPS informa che dal 1° gennaio 2019, ai requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia e anticipata, non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita nei confronti dei lavoratori dipendenti che svolgono le attività cosiddette gravose e degli addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, a condizione che siano in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni.
Leggi : https://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20126%20del%2028-12-2018.htm




Furlan: “Sostegno alla protesta legittima di oggi dei pensionati: meritano più rispetto e considerazione dal Governo”

“La protesta di oggi e dei prossimi giorni dei sindacati dei pensionati in tante città italiane è del tutto legittima ed ha il pieno sostegno della Cisl e delle altre confederazioni sindacali”. Lo sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, sui presidi di oggi organizzati dai sindacati dei pensionati.
“Bloccare la rivalutazione, non rispettando gli accordi sottoscritti dai precedenti governi, è una scelta iniqua e sbagliata anche dal punto di vista economico perchè significa penalizzare i consumi di milioni di persone che vivono solo di una pensione modesta e ferma da anni”. “I pensionati italiani meritano più rispetto e considerazione da questo governo ed in generale dalla classe politica. Sono persone che hanno dato tanto al nostro paese in termini di lavoro, professionalità, innovazione, cultura, ma anche di sacrifici e di assistenza ai nostri figli e nipoti. Ecco perchè i presidi davanti alle prefetture e le altre manifestazioni di oggi dei pensionati sono un fatto molto importante perchè rappresentano una anticipazione della grande mobilitazione unitaria che metteremo in campo come confederazioni a gennaio per sollecitare una vera svolta nella politica economica e fiscale del nostro paese”.




MOBILITAZIONE PENSIONATI 3 GENNAIO DAVANTI ALLE PREFETTURE

I Sindacati dei Pensionati CGIL CISL UIL hanno manifestato davanti alle Prefetture di tutte le Province
contro il tagli alle pensioni e si sono incontrati con i Prefetti per spiegare le motivazioni del grave malcontento che è alla base della mobilitazione .

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TAGLI ALLE RIVALUTAZIONI DELLE PENSIONI

Ringraziamo la FNP CISL della Lombardia che ha predisposto alcune significative Tabelle, oltre ad un Commento estremamente chiaro su “PENSIONI 2019, TAGLI ALLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI
NON SONO STATI RISPETTATI GLI ACCORDI SOTTOSCRITTI TRA IL PRECEDENTE GOVERNO E SINDACATI CONFEDERALI”
Le socializziamo affinché tutti possano rendersi conto del perché delle manifestazioni che domani si terranno davanti alle Prefetture anche del Piemonte Orientale ( BIELLA, NOVARA, VERBANIA e VERCELLI).

PENSIONI 2019, TAGLI ALLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI
NON SONO STATI RISPETTATI GLI ACCORDI SOTTOSCRITTI TRA IL PRECEDENTE GOVERNO E SINDACATI CONFEDERALI

LA NORMA.
Nel mese di gennaio viene applicato in via provvisoria il rilevamento calcolato dopo il 30 settembre dell’anno precedente. Entro il 31 dicembre di ogni anno l’indice viene calcolato in via definitiva. Se differisce da quello provvisorio sarà oggetto di conguaglio di cui gli effetti si avranno un anno dopo, cioè a gennaio dell’anno successivo a quello in cui è stato applicato l’indice provvisorio.

Il DM 16.11.2018 del MEF ha confermato l’aumento percentuale di 1,10% per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2017 a partire da 1.01.2018. L’indice definitivo da 1.01.2018 non ha subito variazione rispetto a quello provvisorio di 1.10%. Quindi non ci sarà nessun conguaglio, e per il nuovo anno la perequazione comporterà un aumento percentuale di 1.10% dal 1.01.2019.

Dal 2012 al 2019 (governi Monti, Letta, Renzi, Conte) l’indice di perequazione delle pensioni 100% è applicato solamente per le pensioni che non superano tre volte il trattamento minimo, gli altri importi degli assegni sono sempre stati “aggiustati e/o bloccati”

Il governo Conte non ha mantenuto i patti sottoscritti tra governo Gentiloni e Cgil, Cisl; Uil, pertanto non sarà ripristinato il sistema che prevede la rivalutazione su fasce di importo legge n. 388/2000 governo Prodi. E ancora una volta si lasciano euro, pochi o tanti che siano!!!

E che dire sulla gaffe molto infelice del presidente Conte sulle pensioni mentre i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil stavano protestando nelle piazze italiane: “Tagli? Nemmeno l’avaro di Molière se ne accorge” … omissis … “!I pensionati oggi scendono in campo, ne prendiamo atto e lo rispettiamo, ma li ricordo silenti quando fu approvata la legge Fornero”, e su questo come dargli torto.

il capo del Governo ha tentato a suo modo di difendere il “raffreddamento” dell’indicizzazione per gli assegni sopra i 1.500 euro lordi, ma questa frase ha profondamento offeso pensionati e pensionate italiani. Questa ironia, Conte se la poteva anche risparmiare nei confronti di coloro che continuano a dare soldi ogni qualvolta il Governo di turno ha bisogno di fare cassa, purtroppo a fondo perduto visto che il debito pubblico del Paese è in continua ascesa.

È stato molto ingeneroso anche se come dice il presidente Conte si tratta solo di pochi euro. E’ giusto ricordare al premier che i pensionati hanno avuto il blocco della rivalutazione dal 2011 fino a oggi. Questo ulteriore taglio arriva senza discutere con nessuno, nemmeno con i sindacati che avevano sottoscritto un accordo con il Governo precedente su questa materia.
Avari a chi? Sono otto anni che i Governi intervengono sulle pensioni! Perché non si taglia lo stipendio suo, dei suoi ministri, dei governatori e consiglieri regionali, dei parlamentari e senatori? Noi pensionati siamo stanchi di essere il bancomat del Governo di turno.

Riconosciamo il diritto/dovere del premier Conte di difendere la manovra finanziaria del suo Governo ma allo stesso tempo abbiamo trovato in ogni caso indelicato, sconcertante e vergognoso che un premier sferri un attacco così sgradevole nei confronti di una delle categorie più tartassate dai Governi degli ultimi anni, compreso quello “legastellato” del cosiddetto cambiamento.

Accostamento completamente sballato presidente Conte. L’avaro Arpagone è la personificazione stessa della taccagneria. L’opera di Moliere ruota attorno al suo bisogno spasmodico di accumulare, alla sua paura di essere derubato, alle sue ridicole e insopportabili economie, ma soprattutto all’aridità del suo cuore. Arpagone infatti non ama niente e nessuno, a parte il suo denaro.

Vogliamo ricordare al premier Conte l’importanza dei pensionati e pensionate in famiglia. Mentre i vari Governi continuano a promettere aiuti alle donne che lavorano, a partire da un aumento degli asili nido, i nonni sono in campo. Si curano dei nipoti fino all’età delle scuole medie, e sono sempre loro i nonni che ritroviamo da pensionati a fare volontariato, a tinteggiare scuole e oratori, a raccogliere bottigliette di plastica nei parchi giochi dei bambini, a accompagnare i bambini quando devono attraversare la strada dopo la scuola, a aiutare altri anziani non autosufficienti.

i nostri nonni sono diventati un perno dello stato sociale parallelo del Paese, quello che cresce nelle nostre famiglie senza alcun aiuto pubblico. I numeri Istat parlano chiaro. Ci sono migliaia di nonni che fanno i badanti, curandosi di altre persone anziane altrimenti abbandonate a oro stessi. Ci sono milioni di nonni che si curano del nucleo familiare e dei loro nipoti, mentre entrambi i genitori lavorano. Ma la cosa più clamorosa riguarda l’aiuto finanziario. In pratica milioni di nonni regolarmente e saltuariamente danno soldi e supporto a figli e nipoti, fanno assistenza indiretta alle famiglie che salvano il proprio bilancio grazie a loro. In una società sempre più povera il reddito certo dei pensionati rappresenta un ammortizzatore sociale e la presenza in famiglia di pensionati comporta un minor rischio povertà, senza poi dimenticare amore e affetto che i nonni danno ai nipoti.

Pertanto, prima di procedere a tagliare le pensioni invitiamo il presidente del Governo di turno a riflettere solo per un attimo su tutti questi motivi sociali, e ricordando le parole di Papa Francesco: “La vecchiaia è la sede della sapienza della vita” ci piace integrare con: “ma anche dell’aiuto concreto e insostituibile alle nuove generazioni”.
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MANIFESTAZIONI CONTRO I TAGLI ALLE PENSIONI PER 2,5 MILIARDI IN 3 ANNI

SPI – CGIL FNP – CISL UILP – UIL del Piemonte: contro la manovra di bilancio 2019
presidi davanti alle Prefetture

Con le misure approvate si disconosce, senza discutere con le organizzazioni sindacali, quanto pattuito con il governo precedente per ripristinare dal 1 gennaio 2019 un meccanismo di rivalutazione in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati.
Per le Segreterie Regionali delle organizzazioni sindacali dei Pensionati di SPI, FNP e UILP Piemonte le misure previste nella manovra di bilancio 2019 sono profondamente ingiuste perché colpiscono una categoria particolarmente debole della società. Una manovra presentata per abolire “la povertà” invece di intervenire per creare lavoro, stimolare la crescita e lo sviluppo produce una riduzione del reddito, redistribuendo povertà, negando ancora una volta la rivalutazione delle pensioni.
SPI – CGIL, FNP- CISL e UILP – UIL del Piemonte invitano le loro strutture territoriali ad organizzare presidi e iniziative d’informazione davanti alle Prefetture e richiedere di essere ricevuti per spiegare le motivazioni del grave malcontento che è alla base della mobilitazione nei giorni 3 e 4 gennaio.

Nel Piemonte Orientale abbiamo unitariamente deciso che tali presidi si svolgeranno il 3 gennaio 2019 dalle ore 10 alle ore 12 davanti alle Prefetture di:
• Biella per le RLS afferenti a tale provincia,
• Novara per le RLS della provincia di Novara e Verbania,
• Vercelli per le RLS della stessa provincia.




AUGURI BUON ANNO 2019

AUGURI DI UN FELICE ANNO 2019 DALLA FNP CISL DEL PIEMONTE ORIENTALE

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Lavoratori domestici: pagamento contributi 4° trimestre 2018

Dal 1° al 10 gennaio 2019 sarà possibile pagare i contributi del 4° trimestre 2018 dei lavoratori domestici.
Leggi le modalità per il pagamento :
https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=52322




Canone Tv: fai adesso la domanda di esonero per il 2019

Anche se c’è tempo fino al 31 gennaio 2019 per presentare la domanda di non detenzione dell’apparecchio televisivo per essere esonerati dal pagamento del canone per l’intero prossimo anno, ADICONSUM consiglia di provvedere al più presto.

Leggi :https://www.adiconsum.it/canone-tv-fai-adesso-la-domanda-di-esonero-per-il-2019/