PENSIONATI CISL A GOZZANO DA 32 ANNI

LA RLS CISL DI GOZZANO COMPIE 32 ANNI

 

collaboratori%20fnp%20gozzano

La RLS (Rappresentanza Locale Sindacale) di Gozzano nasce nel 1985 con il Segretario Provinciale Carlo Giusto Porzio; la Lega CISL (così chiamata in quegli anni) aveva un comprensorio di otto Comuni e contava  178 Soci iscritti.

Il primo capo lega è stato Leopoldo Valloggia, al quale sono seguiti: Luigi Erbetta, Mario Biaggi, Sergio Da Riva, Giuliano Colombo, Alfredo Genestreti. Adriano Sandrin è l’attuale Coordinatore della RLS.

Ad oggi, l’associazione pensionati CISL del gozzanese conta oltre 1.200 tesserati; il bacino di utenza è aumentato a dodici Comuni: Ameno, Armeno, Briga Novarese, Bolzano Novarese, Gargallo, Gozzano, Miasino, Orta S. Giulio, Pella, Pogno, San Maurizio d’Opaglio e Soriso, con una popolazione complessivamente interessata di oltre 25.000 abitanti.

La nostra RLS fa parte della FNP CISL del Piemonte Orientale che comprende quattro province (Biella, Novara, Vercelli e VCO) e offre agli abitanti del comprensorio i propri servizi, che comprendono: CAF (730, Unico, Isee, Red, Icric e altro); Patronato Inas (assistenza e pratiche  in ambito pensionistico e assistenziale); Badanti e Colf ; consulenza sindacale per gli attivi; ETSI (viaggi e soggiorni); ANTEAS – Associazione Nazionale terza età attiva e solidale, che si occupa di animazione nelle case di riposo e altre attività a  favore degli anziani (e non solo).

Oltre che nella sede principale di Gozzano (via Regina Villa 82, di fronte ai Carabinieri, tel. 0322.93672), i pensionati CISL presidiano anche un ufficio a San Maurizio d’Opaglio, dove sono presenti sia il Patronato INAS che il CAF (durante il periodo fiscale) e anche gli operatori sindacali dei lavoratori metalmeccanici.

La nostra RLS è anche impegnata, con appositi recapiti, presso i paesi di Armeno, Ameno e Orta S.Giulio, dove vengono ritirate, predisposte e riconsegnate le pratiche fiscali.

A garantire la nostra accoglienza, sono pensionati volontari che si prestano per tenere aperta la sede di Gozzano tutti i giorni della settimana, compreso il sabato mattina, oltreché presidiare tutti gli altri recapiti negli orari predefiniti. L’innalzamento della età pensionabile sta creando qualche difficoltà nel reperire nuovi volontari (l’età media del nostro coordinamento è di oltre 75 anni) e stando così le cose il rischio è quello di diminuire la nostra presenza nelle sedi, a discapito della popolazione.

Ecco perché lanciamo un appello a chi avesse “tempo e voglia” di dedicarsi un po’ agli altri: può venire con noi, c’è “lavoro” per tutti.

I rappresentanti della nostra Organizzazione partecipano alle contrattazioni comunali e vivono una vita sindacale aderendo alle iniziative – quando serve alle manifestazioni – organizzate dalla CISL a difesa e a sostegno dei diritti di tutti i pensionati: importanti risultati sono stati raggiunti, con il recente confronto con il Governo, in tema di quattordicesima mensilità, tassazione pensioni, fondo non-autosufficienza, ecc.

L’impegno della nostra FNP-CISL è quello di essere sempre più vicino alla popolazione, attraverso una presenza qualificata capace di comprendere i bisogni di chiunque si rivolga a noi dando adeguate risposte. Tante sono le problematiche che ogni giorno si accumulano e a volte infastidiscono la vita quotidiana di ciascuno di noi: il nostro impegno è di ci adoperarci per risolverle.

 

 




INDICIZZAZIONE PENSIONI 2018

Indicizzazione pensioni 2018

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 280 del 30 novembre 2017 il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che stabilisce la perequazione automatica delle pensioni per l’anno 2018 e il valore definitivo per l’anno 2017.

Pertanto, la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2016 è determinata nella misura pari a +0,0% con decorrenza 1° gennaio 2017, mentre la percentuale di variazione per il calcolo delle pensioni per l’anno 2017 è determinata in misura pari a + 1,1% dal 1° gennaio 2018, salvo conguaglio da effettuarsi il prossimo anno.

Con la mensilità di gennaio 2018, l’Inps procederà al recupero della differenza negativa (-0,1%) tra il valore previsionale (0,3%) e quello definitivo (0,2%) della perequazione per l’anno 2015, limitatamente ai ratei corrisposti nel 2015.

Salvo diverse disposizioni di legge, ricordiamo che tale recupero, previsto per l’anno 2017, è stato rinviato al 2018 dal Decreto Mille Proroghe n. 244 del 30 dicembre 2016 (L. 19/2017).

Dal prossimo mese di gennaio 2018, dunque, i trattamenti previdenziali ed assistenziali saranno così rivalutati:

Trattamento Minimo Inps ed incrementi

  • Trattamento minimo Inps    € 507,42
  • Trattamento minimo Inps con incremento di cui all’art. 5, comma 5, della L. n. 127/2007                               € 643,86Ci preme ricordare che la Legge di Stabilità 2016 ha prorogato fino al 2018 l’applicazione della norma sull’indicizzazione degli assegni pensionistici, di cui alla legge 147/2013, per cui l’adeguamento è riconosciuto per fasce di importo complessivo dei trattamenti pensionistici, salvo la norma di salvaguardia:

Pensioni superiori al Trattamento Minimo INPS

    • – 100% per le pensioni di importo pari o inferiore a 3 volte il trattamento minimo Inps;
    • – 95% per quelle oltre le 3 volte e fino a 4 volte il trattamento minimo;
    • – 75% per quelle superiori a 4 volte o pari e/o inferiori a 5 volte il trattamento minimo;
    • – 50% per le pensioni oltre 5 e fino a 6 volte il trattamento minimo;
    • – 45% per le pensioni superiori a 6 volte il trattamento minimo.
    • Trattamenti assistenziali
  • Pensione sociale                            € 373, 33
  • Assegno sociale                                   € 453,00
  •  Invalidità civile                                   € 282,54

Cumulo delle pensioni ai superstiti con redditi del beneficiario (tab. F della legge 335/95)

  • fino ad   € 19.789,38 per cui non è prevista alcuna riduzione;
  • oltre       € 19.789,39 e fino a € 26.385,84   per cui è prevista la riduzione del 25%;
  • oltre       € 26.385,85 e fino a € 32.982,30 per cui è prevista la riduzione del 40%;
  • oltre       € 32.982,31 per cui è prevista la riduzione del 50%.Per effetto dell’accordo tra Governo e OO.SS. del 28 settembre 2016, l’importo della somma aggiuntiva è incrementato del 30% per i redditi non superiori a una volta e mezzo il minimo Inps; dal 2017 la somma aggiuntiva è estesa anche a chi ha un reddito compreso tra una volta e mezzo e due volte il trattamento minimo Inps.
  • Nel 2018 i limiti di reddito entro una volta e mezzo il trattamento minimo Inps per il diritto saranno rispettivamente:
  • Somma aggiuntiva, di cui all’art. 1, c. 1 della legge 127/07
  • € 9.894,69   limite di reddito entro cui la somma aggiuntiva spetta per intero;
  • € 10.331,49 limite di reddito corrispondente alla prima fascia di contribuzione (corresponsione importo pari a € 436,80);
  • € 10.440,69 limite di reddito corrispondente alla seconda fascia di contribuzione (corresponsione importo pari a € 546,00);
  • € 10.549,89 limite di reddito corrispondente alla terza fascia di contribuzione (corresponsione importo pari a € 655,20).
  • Sempre nel 2018 i limiti di reddito entro una volta e mezzo e due volte il trattamento minimo Inps per il diritto saranno rispettivamente:
  • €   13.192,92  limite di reddito entro cui la somma aggiuntiva spetta per intero;
  • € 13.528,92 limite di reddito corrispondente alla prima fascia di contribuzione (corresponsione importo pari a € 336,00);
  • € 13.612,92 limite di reddito corrispondente alla seconda fascia di contribuzione (corresponsione importo pari a € 420,00);
  • € 13.696,92 limite di reddito corrispondente alla terza fascia di contribuzione (corresponsione importo pari a € 504,00).



LISTE D’ATTESA NELLA SANITA’ PIEMONTESE

Liste d’attesa nella sanità del Piemonte .Il Sindacato Pensionati chiede risposte rapide

 

Venerdì 1 dicembre a Torino è stata presentata una interessante ricerca unitaria da parte di Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil sui tempi delle liste di attesa in Piemonte .

“” Dallo studio condotto dalle federazioni dei pensionati dei sindacati piemontesi emerge che a Torino si aspettano quasi 300 giorni per una risonanza magnetica nucleare muscolo-scheletrica, a fronte dei sette giorni di attesa di Alessandria. Non va molto meglio se si deve fare una visita oculistica – il tempo medio d’attesa va dai 140 ai 205 giorni – o una visita cardiologica (193 giorni). Per effettuare una colonscopia si rischia di aspettare 245 giorni. Va un po’ meglio nelle Asl più piccole della regione. I sindacati denunciano una scarsa trasparenza dei dati, che ogni azienda sanitaria della regione presenta in formati diversi e con diverse forme di aggregazione.”” Così sintetizza Stefania Uberti a nome della FNP CISL regionale sul sito.

Alla riunione oltre ai Sindacalisti era presente anche l’Assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta che ha illustrato le soluzioni che sono allo studio per migliorare il problema sia con l’apertura serale degli ambulatori, come la FNP del Piemonte chiede da tempo anche con la raccolta di oltre 10.000 firme di cittadini, sia con la creazione del Centro Unico di Prenotazione Regionale che potrà indicare al paziente dove ricorrere nel tempo più breve.

Altro impegno per sveltire i tempi di attesa è la messa in opera funzionale dell’Assistenza territoriale che potrebbe fare da filtro al ricorso generalizzato ospedaliero. Le Case della Salute dovranno diventare il primo vero punto di riferimento per la cittadinanza.

Ha chiuso i lavori il Segretario Generale nazionale dello SPI Ivan Pedretti .

Il prossimo 12 dicembre la FNP del Piemonte Orientale consegnerà al Presidente della Regione Piemonte le firme raccolte per sollecitare interventi che favoriscano l’abbassamento dei tempi a favore della salute dei cittadini.

 

 

 




PENSIONI : AVANTI PASSO DOPO PASSO- PERCORSO CISL

Passo dopo passo, prosegue il percorso della CISL  per costruire equità, giustizia, diritti

 

Dopo anni di scelte unilaterali adottate dai vari Governi (Legge Fornero; blocco adeguamento pensioni 2012/2013; sistema di rivalutazione inadeguato a garantire il potere d’acquisto delle pensioni …..), in altre parole di politiche penalizzanti e inique nei confronti dei pensionati, il paziente lavoro di negoziazione sindacale con il Governo stesso, articolato in due fasi, ha finalmente portato i primi risultati.

 

FASE 1 – COSA ABBIAMO OTTENUTO (Legge di Bilancio 2017)

  1. cumulo non oneroso per i contributi versati presso gestioni pensionistiche diverse
  2. aumento e ampliamento della platea per la quattordicesima mensilità, come risposta al problema delle pensioni più basse (quasi tre milioni e mezzo di pensionati hanno avuto un beneficio)
  3. equiparazione della fascia di esenzione dall’Irpef tra lavoratori dipendenti e pensionati (tutti i pensionati ne hanno tratto un vantaggio)
  4. abolizione della penalizzazione per le pensioni anticipate prima dei 62 anni
  5. flessibilità in uscita (Anticipo pensionistico/Ape social)
  6. sostegno ai lavoratori precoci
  7. miglioramento della normativa per i lavori usuranti

 

FASE 2 – COSA ABBIAMO OTTENUTO (Legge di Bilancio 2018)

Il confronto aperto da mesi col Governo si è concluso lo scorso 18 novembre. Bene ha fatto la Cisl a “mettere in sicurezza” il risultato ottenuto, anche se parziale, attraverso la “sottoscrizione” di quanto concordato; giusto in tempo, perché il Parlamento – titolato a varare la manovra di Bilancio – ne tenesse conto:

  1. ampliamento delle categorie dei lavoratori gravosi, da 11 a 15 (ciò significa che       circa 15.000 lavoratori saranno esclusi dall’innalzamento a 67 anni dell’età di uscita)
  2. blocco dell’aspettativa di vita per i lavori usuranti
  3. APE volontaria prorogata al 2019
  4. previdenza complementare: equiparazione della tassazione tra lavoratori dipendenti pubblici e privati

Nell’ambito del complesso percorso della trattativa, sono stati chiesti al Governo coerenza e rispetto dell’Accordo del 28 settembre 2016, affinché venisse data priorità alle questioni più evidenti ed urgenti da inserire obbligatoriamente nella Legge di Bilancio; altri temi, rimasti “sul tavolo”, hanno comunque visto il Governo confermare l‘impegno di affrontarli.

 

FASE 3 – COSA DOBBIAMO OTTENERE dal confronto col Governo che deve rimanere aperto

  • ripristino – a partire dal 2019 – del meccanismo di rivalutazione dei trattamenti pensionistici per “scaglioni di importi”, molto più equo e giusto dell’attuale “sistema a fasce”
  • riconoscimento e valorizzazione del lavoro di cura
  • strutturalità dello strumento dell’APE Sociale al termine della sua sperimentazione
  • netta separazione tra previdenza ed assistenza per una corretta comparazione in sede europea della spesa previdenziale
  • sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani con l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia
  • parificazione della tassazione sulle prestazioni di previdenza complementare tra dipendenti pubblici e privati
  • revisione strutturale del meccanismo di calcolo sull’adeguamento alla speranza di vita dei requisiti di accesso al pensionamento, tenendo conto delle diverse tipologie di lavoro e fissando un tetto massimo di incremento di tre mesi.

Dobbiamo prendere atto dell’attuale “rottura” dell’unità sindacale confederale avvenuta al momento della sottoscrizione dell’Intesa; ma riteniamo comunque fondamentale non annullare lo spirito unitario  che da sempre caratterizza i pensionati di FNP, SPI e UILP cosa che ha consentito, l’anno scorso,  di raggiungere importanti risultati; ci adopereremo quindi  perché  CGIL, CISL e UIL possano riallacciare i ponti e riprendere un percorso condiviso sui vitali temi del nostro sistema pensionistico, per la riforma del Fisco e per  un Patto Sociale che metta finalmente al centro del Paese il diritto al lavoro per tutti.

 

Emilio Lonati – Segretario Generale FNP del P.O.




PENSIONI: 500 DELEGATI CISL A TORINO

Pensioni: Cisl 30 novembre assemblea interregionale a Torino

 

Giovedì 30 novembre a Torino presso il Museo dell’Automobile si terrà una assemblea CISL con 500 delegati provenienti dal Piemonte, dalla Liguria e dalla Valle d’Aosta per fare il punto della situazione sui risultati ottenuti dal confronto con il Governo sulle pensioni.

L’emendamento che recepisce l’intesa è stato approvato da parte della Commissione Bilancio del Senato.

La Segretaria generale CISL Annamaria Furlan ha rimarcato “Si tratta delle norme che modificano l’aspettativa di vita e le deroghe per i lavori più  gravosi che abbiamo individuato insieme nel corso del confronto con il Governo” e ha auspicato  che ora si passi all’approvazione “di tutto il ‘pacchetto pensioni’ da parte del Parlamento nei prossimi giorni in modo da garantire più equità e flessibilità al sistema pensionistico, venendo incontro alle esigenze dei più deboli”.

Parteciperà anche una numerosa delegazione dei Pensionati FNP CISL del Piemonte Orientale guidata dal Segretario Generale Emilio Lonati.

All’incontro saranno presenti i Segretari Confederali Giovanna Ventura e Gigi Petteni.

volantino-definitivo




PENSIONI ECCO LE NOVITA’

Al termine del confronto tra sindacati e governo pubblichiamo il volantino della CISL che riassume le nuove acquisizioni in materia di pensioni

all-121x297_volantino_cisl_hr_intesa-sulla-previdenza




PENSIONI: DICHIARAZIONI CISL DOPO INCONTRO COL GOVERNO

Pensioni Furlan: “Giudizio positivo. Quando si fanno accordi col sindacato i diritti per gli uomini e le donne di questo paese crescano e non diminuiscono”

cisl_bandiere_manifestazione

Roma, 21 novembre 2017 – “Diamo un giudizio positivo del percorso prospettato oggi dal Governo e del lavoro svolto e lo inseriamo in un altrettanto positivo giudizio sul fatto che questa finanziaria da 20 miliardi praticamente si rivolga a temi sociali importanti”. Lo ha sottolineato la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan al termine dell’incontro conclusivo sul capitolo pensioni, svoltosi a Palazzo Chigi tra i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo ed il premier Paolo Gentiloni, oltre ai ministri dell’economia Pier Carlo Padoan, della Pa Marianna Madia, del Lavoro Giuliano Poletti. Al centro dell’incontro il pacchetto da 300 milioni illustrato negli incontri scorsi dall’esecutivo che sara’ inserito nella legge di bilancio su cui ai sindacati è stato chiesto di formalizzare la loro condivisione. “Con questo pacchetto il governo mette altri 300 milioni” sul tema della previdenza e dell’aumento dell’età pensionabile che scatterà nel 2019. Aumento da cui vengono esclusi 30mila lavoratori. “La mia preoccupazione – ha aggiunto – è che nell’ iter delle finanziarie tanti diversi portatori d’interesse tenteranno di destinare ad altro queste risorse, noi vigileremo se andranno ai lavoratori e alle lavoratrici” ha precisato facendo riferimento al lavoro della commissione tecnica che studierà la speranza di vita in base ai diversi lavori della quale faranno parte anche i sindacati. . “Sulla previdenza avevamo gia’ scardinato con l’Ape Social un concetto basilare della legge Fornero, e cioe’ che tutti i lavori sono uguali. Lo facciamo ancora bloccando l’aumento automatico dell’eta’ per quindici categorie di lavori. La commissione di cui faremo parte avra’ la possibilita’ con dati scientifici di allargare eventualmente il numero di queste 15 categoria. Una volta per tutte il concetto che tutti i lavori sono uguali alla base della legge Fornero e’ stato derubricato nel nostro Paese” La leader della Cisl ha tenuto quindi a ricordare che i risultati raggiunti dimostrano che “quando si fanno accordi col sindacato i diritti, le possibilita’ per gli uomini e le donne di questo paese crescono e non diminuiscono. Le valutazioni si fanno sull’esistente non sui desiderata. Babbo Natale non esiste” ha poi precisato ribadendo il suo giudizio complessivamente positivo sul confronto avuto con il Governo sulla previdenza e sulle misure proposte. “L’Aver messo in sicurezza tanti lavoratori per cui lo scatto c’era è un buon lavoro che va tutelato. Bisogna stare con i piedi per terra” ha concluso.

Tra le novità presentate dal Governo nel documento illustrato oggi ai sindacati,  l’estensione della platea dell’Ape social, l’anticipo pensionistico a carico dello Stato. Alle 15 categorie di lavori gravosi per le quali si prospetta lo stop all’aumento dell’età per la pensione,  incluse altre quattro nuove categorie: tra le quali i siderurgici di seconda fusione e i lavoratori del vetro.

 

 




PENSIONI : NUOVO INCONTRO IL 21 NOVEMBRE

Pensioni. Furlan: “Positivo l’incontro con il Governo. Obiettivo è portare a casa risultati”. Nuovo round il 21 novembre

“La Cisl dà un giudizio positivo del lavoro fatto, che trova accoglimento in alcune importanti proposte del Governo. Siamo in un momento particolare del Paese, verso la fine della legislatura, è importante portare il più possibile a compimento l’intesa sulla previdenza che avevamo costruito”. Questo il commento della Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

“Non consideriamo vantaggioso spostare in un mare aperto la gestione di un tema così importante. Il Governo alle famose 7 proposte dell’ultimo incontro ha portato due ulteriori proposte raccogliendo alcune questioni che avevamo posto e aver ipotizzato il blocco dell’aspettativa di vita per i lavoratori già identificati anche per l’anzianità, accoglie una nostra richiesta. Così come un Fondo che possa spostare la sperimentazione dell’Ape sociale. Abbiamo sollevato alcune questioni che hanno bisogno di approfondimento e correzioni nel testo, che sono l’allargamento a più lavoratori della siderurgia del blocco sull’aspettativa di vita e aprire un confronto per portare a casa il silenzio-assenso sulla previdenza complementare anche per i lavoratori privati”.

Secondo Furlan, “il blocco per i lavoratori più esposti è una risposta importante che noi responsabilmente dobbiamo dare e se non si concretizzasse, perderemo un’occasione importante, così come siamo convinti che istituire una commissione istituzionale che verifiche anche per gli altri lavori la reale aspettativa di vita, sia una cosa seria. Il Governo ha proposto un incontro per martedì e spero che anche le questioni poste in termini di maggiore chiarezza trovino una risposta, ma non c’è dubbio che riteniamo questo lavoro importante e questa legge finanziaria deve accogliere il lavoro fatto e farlo diventare diritto per i lavoratori”