Coronavirus: quando è infortunio sul lavoro
INAS CISL fa sapere Coronavirus: i lavoratori tutelati in caso di contagio
Sono almeno il 10% del personale sanitario i medici, gli infermieri e gli operatori che hanno contratto il Coronavirus mentre erano in ospedale.
Per loro, il contagio sarà riconosciuto come infortunio sul lavoro, anche se l’episodio che lo ha determinato non è stato percepito o non può essere provato dal lavoratore.
Le stesse modalità di riconoscimento dell’infortunio valgono per le attività che – anche se diverse da quelle sanitarie – comportano il costante contatto con il pubblico e come, ad esempio, quelle svolte da chi lavora al front-office o alla cassa, dagli addetti alle vendite, dai banconisti e dal personale non sanitario che opera in ospedale con compiti tecnici, di supporto, di pulizie e di trasporto dei pazienti.
Per quanto riguarda i lavoratori che non svolgono attività a contatto con il pubblico, la tutela si estende anche ai casi in cui l’episodio del contagio non è stato percepito e risulta impossibile identificare la data effettiva dell’infezione. In questo caso, però, la situazione sarà sottoposta all’ordinario iter di accertamento medico-legale.
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