E ADESSO FATE BENE
Nel nostro precedente articolo – “E adesso fate presto” – avevamo auspicato tempi stretti per la definizione del nuovo Governo: ciò per evitare da una parte che le numerose (e impegnative) promesse distribuite a piene mani nel corso della campagna elettorale si trasformassero in cocenti disillusioni, dall’altra per impedire manovre speculative (che si sono poi prepotente evidenziate attraverso lo spread schizzato verso l’alto) da parte della finanza internazionale.
Un paese pieno di debiti non sarà mai sovrano
Infatti, piaccia o non piaccia, siamo ricattabili dai mercati finanziari: con i nostri 2.300 miliardi di euro di debito pubblico siamo al poco onorevole terzo posto al mondo dei Paesi più indebitati; ciascuno di noi, dall’ultracentenario al neonato venuto alla luce dieci secondi fa, porta sulle spalle un fardello pari a 38.000 euro di debito. Debito che non accenna a diminuire. Difficile fare la “voce grossa” – con l’Europa e non solo – quando buona parte del tuo corposo “pagherò” è in mano alla finanza internazionale! Siamo un po’ nella condizione di quell’inquilino che deve denunciare al proprietario della casa il cattivo funzionamento dell’impianto di riscaldamento: se con l’affitto “sei a posto”, puoi anche alzare la voce, se invece “sei moroso” è un po’ più complicato far valere le tue ragioni …. corri anzi il rischio di essere sfrattato.
Dal punto di vista etico siamo convinti che “prendersela” con l’inquilino che non riesce a pagare l’affitto (magari perché incapiente), o col paese “indebitato” (che magari lo è per oggettive ragioni storiche), sia sbagliato. Ma la finanza non conosce etica: è cinica, spregiudicata, speculativa, a volte predatoria. È prepotente: può affossare Governi, arricchire o impoverire interi paesi. Da anni, come Sindacato, lo denunciamo; abbiamo chiesto “regole per poter contenere il suo strapotere”, ma invano. La politica è sembrata/sembra poco interessata a questo vitale tema, solo apparentemente lontano visto che – come detto – condiziona le nostre esistenze.
E adesso fate bene …..
Questo è il richiamo che facciamo al nuovo Governo. Dopo una gestazione non breve il nostro paese si è dato finalmente la guida politica, con i ministri ancora freschi di giuramento. Speriamo ora che facciano bene, visto che dovranno trasformare in atti concreti ciò che fino a oggi è oggetto di diffuse speranze e aspettative: il reddito di cittadinanza per milioni di persone, il diritto alla pensione dopo 41 anni di lavoro, maggiore sicurezza, il rilancio dell’industria, ecc.; tutto ciò riducendo le tasse per tutti!
Non si fanno le nozze con i fichi secchi
Occorreranno risorse – e importanti – per poter finanziare gli ambiziosi interventi previsti dal Governo. E visto che per le ragioni sopra dette non si potrà fare una manovra “a debito” (non ci sarebbe consentito nè dagli organismi internazionali, ma nemmeno dai nostri figli ….), a nessuno venga in mente di andarle a prendere tra i pensionati, usandoli ancora una volta come comodo bancomat governativo.
Se per rilanciare il Paese servono risorse, queste finalmente devono essere trovate laddove si annidano. L’ltalia infatti presenta da una parte uno dei più alti debiti pubblici al mondo, ma dall’altra vanta anche una delle più alte ricchezze private al mondo (si calcola circa 9.000 miliardi di euro, prevalentemente concentrati nelle mani del 20% della popolazione più ricca).
Un’adeguata tassa sui grandi patrimoni e sulle rendite finanziarie – come avviene in quasi tutti i Paesi occidentali – porterebbe preziose risorse nelle casse dello Stato.
Questa è la pre-condizione per poter mettere in campo tutte quelle azioni atte a rilanciare il paese senza spremere ancora una volta come limoni lavoratori e pensionati.
Emilio Lonati
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