Come è noto, dal corrente mese di aprile l’Inps ha ricalcolato tutti i trattamenti pensionistici superiori a tre volte il Trattamento Minimo Inps (ossia, superiori a € 1.522,26 euro lordi mensili), applicando le nuove percentuali all’indice definitivo di rivalutazione Istat per il 2019, pari all’1,1%, in base al meccanismo di perequazione introdotto dalla Legge di Bilancio 2019 (L. 145/18).
Ancora una volta, ribadiamo che si tratta di un sistema di indicizzazione più penalizzante rispetto allo schema della L. 388/2000 che, lo ricordiamo, agisce per classi di importo di pensione, anziché per fasce.
Al fine di verificare l’effettiva differenza, in termini di rivalutazione, tra il meccanismo introdotto dalla L. 388/2000 e quello fissato dall’attuale Legge di Bilancio, abbiamo elaborato una tabella in cui sono indicati i rispettivi aumenti e differenze mensili degli assegni pensionistici, oltreché l’effetto trascinamento nel triennio 2019-2021.
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